martedì 12 settembre 2017

Un'altra poesia

Mi sveglio
Il fuoco non c’è più
Nemmeno la luna
Bianca, con le sue mille facce
Splendente come il sole
Ma magica quanto la notte.
Mi rigiro nel sacco
Non ho voglia di uscire
Ancora
Poi però la luce mi chiama
Così esco e faccio un po’ di yoga
Riscaldo lo spirito.
La discesa è ardua, si sa
Ma quando mi guardo intorno
Scoppio sempre a piangere
E ringrazio il mondo intero:
le piante che mi circondano
verdi e avvolgenti,
il cielo che mi sovrasta
solito compagno a cui rivolgere le proprie preghiere,
e infine le montagne
mirabolanti divinità.
A Poggiovalle mi aspetta Tommaso
Che mi indica la via,
Su e giù per fiumi e colli
Vecchi sorrisi mi accolgono
E mi fanno venir voglia
Di piantare la tenda qui
Per sempre.
Però continuo
Con una consapevolezza:
ogni volta che mi fermo
il verde racconta storie
di freschezza e gioventù
ci vedo meglio
so dove andare
ma anche non lo sapessi
non importerebbe affatto
perché l’importante è camminare
percorrere la strada
comunque sia messa
danzare con una formica sul tavolino

o ridere col ginepro secco.

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